Psicoterapia

Orientamento Psicodinamico Integrato


La psicodinamica integrata fa proprio il proposito di integrare i contributi dei diversi approcci in funzione del paziente che abbiamo di fronte in quel momento, chiedendo allo psicologo di superare ogni atteggiamento fideistico in una sola particolare teoria.
Dunque tecniche e teorie usate vengono suggerite dai bisogni del singolo paziente, ponendo la sua unicità come persona al di sopra di qualsiasi sapere codificato, e la cura è come un abito cucito su misura.

Di seguito sono riportati sinteticamente alcuni approcci che ho approfondito, sia in sede accademica che nella pratica clinica.

Psicoterapia Ericksoniana. Caratteristiche principali di questo approccio sono:

  • attenzione empatica nel rapporto con il paziente
  • ampio utilizzo della metafora terapeutica, delle narrazioni
  • capacità di affrontare e di risolvere i problemi con un numero relativamente breve di sedute
  • concezione dell'inconscio come di qualcosa che è completamente distinto e separato dalla mente
  • conscia, con la sua specifica consapevolezza, i suoi interessi, le sue risposte e il suo apprendimento. La
  • mente inconscia è creativa, generatrice di soluzioni e ha come obiettivo il bene della persona
  • capacità di utilizzare qualsiasi processo del paziente per aiutare il cambiamento: convinzioni, parole
  • preferite, estrazione culturale o sociale, storia personale, e perfino le abitudini nevrotiche.

Il modello psicodinamico spiega i fenomeni mentali come il risultato di un conflitto. Esso deriva da forze inconsce che cercano di manifestarsi e richiedono un costante controllo da parte di forze opposte che ne impediscono l’espressione.
Gli psicologi che aderiscono a questo approccio si avvicinano ai pazienti cercando di sottolineare cosa in questi sia unico, dando così un estremo valore al loro mondo interno. Processi mentali, pensieri ed emozioni sono l'oggetto dell'attenzione dello psicologo.

Alcuni concetti importanti dell'orientamento psicodinamico sono, oltre all'inconscio e al sistema psichico, l'energia psichica e la libido, il conflitto psichico, Eros e Thanatos, sogni, errori, omissioni, lapsus, atti mancati, libere associazioni.
Il modello psicodinamico oggi è declinato in una quantità di approcci, come la psicologia dell'Io, la teoria delle relazioni oggettuali, la psicologia del sé, e molti altri ancora.

L'approccio Cognitivo ha come obiettivo lo studio dei processi mediante i quali le informazioni vengono acquisite dal sistema cognitivo, trasformate, elaborate, archiviate e recuperate. La percezione, l'apprendimento, la risoluzione dei problemi, la memoria, l'attenzione, il linguaggio e le emozioni sono processi mentali studiati dalla psicologia cognitiva. Essa studia il funzionamento della mente come elemento intermedio tra il comportamento e l'attività cerebrale prettamente neurofisiologica. Il funzionamento della mente è assimilato (metaforicamente) a quello di un software che elabora informazioni (input) provenienti dall'esterno, restituendo a sua volta informazioni (output) sotto forma di rappresentazione della conoscenza, organizzata in reti semantiche e cognitive.

Approccio Comportamentale, sviluppato dallo psicologo John Watson agli inizi del Novecento, basato sull'assunto che il comportamento esplicito è l'unica unità di analisi scientificamente studiabile della psicologia. La mente viene quindi considerata una sorta di black box, una scatola nera il cui funzionamento interno è inconoscibile e, per certi aspetti, irrilevante: quello che importa veramente per i comportamentisti è giungere ad un'approfondita comprensione empirica e sperimentale delle relazioni tra certi tipi di stimoli (ambientali) e certi tipi di risposte (comportamentali). All'interno di questo ampio approccio, viene posta enfasi su particolari aspetti. Uno degli assunti principali è il meccanismo del condizionamento, in base al quale l'associazione ripetuta di uno stimolo, detto stimolo neutro, con una risposta che non è ad esso direttamente correlata, farà sì che, dopo un periodo di tempo, a tale stimolo segua la risposta condizionata. Ad esempio nell'esperimento del fisiologo russo Ivan Pavlov (1849-1936), il primo autore che ha identificato il meccanismo, si faceva precedere alla somministrazione del cibo a dei cani un suono; con il tempo il cane apprende che, dopo il suono, gli verrà fornito il cibo; a seguito del condizionamento, il suono di per sé generava la salivazione del cane. Lo stimolo neutro, non in grado di determinare la risposta condizionata - la salivazione -, dopo tale ripetuta associazione, determina la risposta condizionata. Alcuni comportamentisti sostengono semplicemente che l'osservazione del comportamento è il modo migliore, o il più conveniente, per investigare i processi psicologici e mentali.

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